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al testo di Marina Pacifici
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Il mio paese sorge nel sogno
all'orizzonte terso di colline e non svanisce nei colori dell'aurora. Lì mi rifugio quando la tristezza l'anima mi strugge ed al tramonto il ricordo di rimpianto s'imporpora. Per i suoi vicoli di pietra di gerani fioriti alla finestra verso il silenzio della romanica pieve il passo alato della nostalgia mi porta ancora e torna come rondine lieve. Il primo mattino profuma di pane appena sfornato e la pioggia quando cade è un canto di grazia sul selciato. Querce e ulivi sussurrano nel vento e per l'agreste incanto con i cipressi compagni di via non vi è inquietudine o tormento. Dolce la mia contrada, in un sospiro lontana... Se chiudo gli occhi la ritrovo radiosa nel cuore in un sorriso la mia meravigliosa Toscana. |
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